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"Libano: terra di popoli e religioni"

Aggiornamento: 17 nov 2020

Il Family International Monitor, in collaborazione con il Festival cinematografico Popoli e Religioni di Terni, ha organizzato l'incontro “Libano, terra di popoli e religioni”.



L'evento, tenutosi online il 12 novembre, è stato coordinato da Valeria Guarino, Segretaria Generale del Family International Monitor e ha visto la partecipazione di padre Youssef Abi Zeid direttore del Centro Associato del Pontifico Istituto Teologico Giovanni Paolo II dell’Università La Sagesse a Beirut, don Rouphael Zgheib, Direttore delle pontificie opere missionarie in Libano e docente di Teologia Fondamentale ed Ecclesiologia e il vaticanista Riccardo Cristiano.


Il Libano è una terra complessa, casa di popoli e religioni differenti, con una storia che oscilla tra lacerazione e accoglienza, convivenza e conflitto.


La sua natura interconfessionale e plurale, unita ad una posizione geopolitica cruciale, la espone ad essere terreno di scontro e cassa di risonanza delle ripercussioni politiche, sociali ed economiche di tutta l’area mediorientale, e ad essere un laboratorio permanente per la sfida della convivenza interreligiosa e interculturale.


Nell’ultimo anno, mentre il paese già viveva una profondissima crisi economica, con i moti di protesta e l’instabilità politica che ne sono seguite, sono arrivate l’emergenza sanitaria del Coronavirus e la devastante esplosione avvenuta nel porto di Beirut il 4 agosto scorso che ha messo in ginocchio la capitale.


L'incontro si è aperto con un estratto del documentario Son of the streets di Mohammed Almughanni, ambientato nel campo profughi palestinese di Shatila.


Il confronto ha tentato di capire che cosa si può cogliere a livello politico e antropologico dalla realtà e dall'esperienza di un contesto segnato tanto intrinsecamente dalla vocazione al pluralismo e in che modo usare questa dimensione per elaborare un nuovo modello di società basata su cittadinanza, diritti e fratellanza.


Durante l'evento Riccardo Cristiano ha inoltre colto l'occasione per per ricordare, a pochi giorni dal suo 66esimo compleanno, padre Paolo dall’Oglio, il gesuita italiano rapito sette anni fa in Siria, testimone e tessitore instancabile di reti di dialogo e fraternità.


Guarda l'intero evento nel video qui di seguito (da 0:00:00 a 01:08:00).



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