top of page

Salvaguardare la dignità della vita umana

Ginevra, 3 dicembre 2018.- «Avanti i poveri«: è il messaggio che il cristianesimo «offre alla cultura contemporanea», sottolineando dal Concilio a Papa Francesco il «senso alto della dignità della persona umana».  


Intervento di Mons. Vincenzo Paglia al convegno per i 70 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, organizzato dalla Missione Permanente della Santa Sede a Ginevra.

Lo ha ribadito mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, nel discorso sul tema «Salvaguardare la dignità umana in ogni età della vita», tenuto a Ginevra lunedì mattina nell’ambito dello speciale evento organizzato dalla Missione Permanente della Santa Sede per i 70 anni dalla Dichiarazione Universale sui Diritti Umani. Ad organizzare l’appuntamento sono stati, tra gli altri, oltre all’Osservatore Permanente e alla Pontificia Accademia per la Vita, la Missione dell’Ordine di Malta e la Fondazione Caritas in Veritate (elenco completo in: http://www.nuntiusge.org/index.php)

Mons. Paglia ha evidenziato l’apporto specifico del cristianesimo che sul tema della «dignità» ha qualcosa da dire. Il cristianesimo indica che l’uomo è creato ad immagine di Dio; un Dio che nel Vangelo «si identifica con i poveri, con gli esclusi» e «possiamo comprendere quanto la visione cristiana della dignità umana contesti un pensiero oggi dominantre secondo cui la dignità si fonda sui canoni della forza, del benessere, dell’apparire».


Mons. Paglia ha notato come la tradizione anglosassone sottolinei il tema della «libertà», e dunque nel dibattito attuale fatto di diverse posizioni, a volte in conflitto, «dignità» e «libertà» hanno bisogno di uno «spazio di dialogo di fronte alle sfide portate dagli sviluppi della biotecnologie, della robotica, delle neuroscienze».

Soltanto un autentico dialogo tra culture e tradizioni, che si sviluppa anche all’interno dell’Occidente, può aiutarci a comprendere meglio come articolare una riflessione di alto livello sul tema dei diritti umani. Infatti al tempo della Dichiarazione del 1948, dopo la tragedia e gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, il contesto era molto chiaro ed evidente.


Oggi invece viviamo in un contesto differente, in cui la Chiesa, dal Concilio a Papa Francesco, «indica che i Diritti dell’Uomo vanno interpretati nella prospettiva di coloro che sono più svantaggiati ed emarginati».

E «l’affermazione evangelica ‘beati i poveri’ potremmo tradurla ‘avanti i poveri’». In concreto - ha spiegato mons. Paglia - la dignità umana «va salvaguardata in ogni età della vita», a partire «dall’importanza della dimensione relazionale, riconoscendo il ruolo fondamentale giocato dall’incontro con l’altro per accedere alla propria dignità».  

Un tema molto attuale «in relazione agli esseri resi possibili dalla chirurgia dei trapianti o dagli interventi in campo genetico o epigenetico o addirittura dagli sviluppi delle tecnologie convergenti».


«Il cristiano – ha concluso mons. Paglia – è chiamato ad offrire alla cultura contemporanea un senso alto della dignità della persona umana».

Il cristianesimo «ricorda che essere un fine e non un mezzo è ciò che rende inestimabile il valore della persona umana».

Commentaires


Les commentaires ont été désactivés.
bottom of page